| | OFFLINE | | Post: 26 | Età: 35 | Sesso: Femminile | |
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  29/11/2007 11:51 | |
Odiavo la scuola. Una piccola costruzione su due piani piena di ragazzini con problemi di acne e ragazze piene di complessi. Ormai, era diventata un’abitudine frequentare il liceo. Ne avevo frequentati molti, nella mia vita, ma mai uno come quello di Stenton. Quella mattina, come sempre, arrivai con un grande anticipo. Parcheggiai e, dopo aver salutato i miei fratelli e sorelle, mi avviai nell’aula di francese. La mia professoressa, Miss Alfasse, era completamente soggiogata dal mio sguardo. Ogni volta che volevo qualcosa, bastava che la fissassi per qualche istante e poi lei faceva tutto quello che le era stato chiesto, come un animale domestico. Ma quella mattina, tutta la scuola era in fermento per l’arrivo di due nuove ragazze: Elizabeth e Kaitlin Bravura. Per tutta l’ora, non feci altro che sentire dei commenti stupidi e, a volte, anche volgari. Girava anche la voce che, solo una di loro, Kaitlin, sarebbe rimasta perchè la sorella sarebbe andata a Los Angeles.
“Stupidi umani. Sempre a spettegolare sugl’altri”, mormorai.
Venni colpito poi da un pensiero diverso da gli altri e, quando mi voltai a cercarne la fonte, rimasi allibito dal vedere che proveniva da Elizabeth Bravura. Perchè era così triste e terrorizzata allo stesso tempo? A chi erano rivolti quei pensieri? All’improvviso, un odore nuovo, delicato e forte allo stesso tempo mi invase i polmoni. Lo stesso odore di una pesca matura. Mi voltai per trovare la fonte ma, non ebbi successo. L’ora di francese, non durò mai così tanto come quel giorno. Quando la campanella suonò, velocemente mi alzai ed uscii dall’aula. Senza nemmeno andare al mio armadietto, andai direttamente nell’aula di biologia, l’unica materia di tutti i licei che adoravo. Mi misi seduto al mio posto, da solo. Nessuno di quei mocciosi aveva il coraggio di sedersi accanto a me. Sapevo benissimo che mi chiamavo Mistery Man, l’uomo del mistero. Dopo pochi minuti, l’aula si riempì e la professoressa Parker entrò nella’aula. All’improvviso, venni colto di nuovo da quel’odore così… attraente. Alzai lo sguardo e trovai subito la fonte: accanto a Miss Parker, c’era una ragazza minuta, con gli occhi verdi. Quando la professoressa la presentò, la ragazza s’imbarazzò ed arrossì ed io venni colto dall’odore del suo sangue. Disse di chiamarsi Kaitlin Bravura.
Era bellissima ed i suoi capelli lunghi e neri emanavo un odore delicato, lo stesso odore della sua pelle. Mentre stava per sedersi accanto a me, inciampò e si aggrappò alla mia spalla. Il suo odore divenne insopportabile e abbassai lo sguardo. Quando la riguardai negli occhi, rimasi stupito: aveva uno sguardo terrorizzato. Ero riuscito a spaventarla senza nemmeno parlarle. Avevo battuto ogni mio precedente record. Doveva avere qualcosa di speciale per aver compreso che io, il suo vicino di banco, non ero come tutti gli altri. Per tutta l’ora, cercai di concentrarmi sulla lezione, senza avere molto successo. Dovevo starle lontano il più possibile, per non farle del male. Credo che fu amore a prima vista ma questo, come Romeo e Giulietta, sarebbe stato un amore che sarebbe finito con la morte di entrambi i protagonisti ed io, non potevo permettere che tanta bellezza e semplicità, potessero svanire per sempre. Quando la campanella suonò, mi alzai e corsi fuori dall’aula ma questa volta, rimasi in silenzio ad ascoltare. La sentii parlare con Brendan Klime, un ragazzino biondo che aveva abbastanza successo con le ragazze ma, che se mi avrebbe sfidato, non avrebbe mai vinto contro di me. A questo pensiero scoppiai a ridere: non mi ero mai stato in competizione con qualcuno. Nuovamente, venni coloto di nuovo dallo stesso pensiero di Elizabeth Bravura ma, questa volta proveniva da Klime. Era rivolto a Kat. Cosa nascondeva di così tragic? Al suono della seconda campanella, andai in palestra per l’ora di educazione fisica.
All’ora di pranzo, come sempre, andai al solito tavolo dove erano seduti Kevin, Emanuela, James, Loris, Janine e Molly. James, Emanuela, Kevin e Loris frequentavo l’ultimo anno, mentre Janine e Molly frequentavo il penultimo insieme a me.
Appena mi sedetti, venni colpito da una delle visioni di Molly. C’era Kat legata al muro, ripiena di sangue. Ancora in vita ma, vuota. Non aveva più l’anima.
“Piantala!”, ringhiai.
Molly abbassò lo sguardo.”Scusa, fratellino”. Mi guardò.”Eih, Drew, hai visto quelle nuove, non è vero?”, disse poi.
Sospirai.”Si. Una di loro è nel mio stesso corso di biologia”.
“È carina, non è vero?”. Da quando era entrata a far parte della mia famiglia, Molly era l’unica con cui io mi confidavo. In realtà c’era anche Janine, che aveva il mio stesso dono, ma Molly era diversa. Più simile a me. Lei aveva delle visioni ed io riuscivo a captare i pensieri e i sentimenti delle persone mentre Jane era troppo impegnata a truccarsi e vestirsi in modo succinto per aver dedicare del tempo a noi. Persino Loris, suo marito, si lamentava che la moglie pensava solo a se stessa. Molly, invece, aveva capito benissimo che ero attratto da Kaitlin e sapeva anche che gli altri non ne sarebbero stati contenti, così decise di avviare una conversazione silenziosa.
“Andrew, potrebbe essere quella giusta. Non hai mai reagito così alla vista di una ragazza”, disse.
“È un’umana” fu l’unica cosa che risposi.
“Potrebbe essere quella giusta?”, insistette.
“Si. Potrebbe. Ma io non sono e non sarò quello giusto per lei”.
“Andrew, morirà se tu non la proteggerai”. Aveva ragione. Le volte in cui Molly sbagliava a vedere il futuro, si potevano contare sulla punta delle dita e forse, proprio per questo motivo, le cose accaddero troppo velocemente anche per me.
“Drew?”, mi chiamò. Mi voltai a guardarla e proseguì. “Cogli l’attimo”.
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